A cura di Gianluca Perrelli, CEO di Buzzoole.
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Negli ultimi mesi stiamo assistendo a un cambiamento radicale nel modo in cui i consumatori scoprono prodotti, pongono domande, pianificano acquisti.
Il motore di ricerca tradizionale è ormai solo una delle porte d’ingresso. Sempre più spesso, le persone dialogano con modelli di linguaggio come ChatGPT, Gemini o Perplexity per chiedere:
- “Qual è il miglior vino sotto i 20 euro?”
- Queste conversazioni non sono più fantascienza. Sono il nuovo funnel.
- E nel mezzo, tra brand e consumatore, si è inserito un nuovo soggetto: l’LLM (Large Language Model).
🤖 I brand non devono più solo essere trovati. Devono essere raccomandati dagli LLM.
La conseguenza è netta: non basta più lavorare sulla Share of Voice o sulla Share of Search.
Serve un nuovo KPI: la Share of Model (SOM). La SOM misura quanto spesso, quanto bene e con che tono un brand viene citato e consigliato da un modello linguistico.
È una metrica rivoluzionaria, perché riflette la percezione dell’AI e non (solo) quella del pubblico umano.
📊 Quanto vale il mercato della LLM-Driven Marketing?
Le aziende stanno investendo massicciamente:
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57,9 miliardi di dollari: è la spesa globale in AI per Sales & Marketing nel 2025.
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+1300%: l’incremento dei referral da AI search verso siti e-commerce nel solo periodo natalizio 2024.
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Il mercato dei LLM è destinato a superare i 69 miliardi USD entro il 2032, con una crescita annua del +35%.
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In Italia, l’AI applicata al marketing vale oltre 900 milioni di euro, ma la quota destinata alla generative AI è ancora sottodimensionata: 5% circa.
È un terreno vergine. E come spesso accade, chi arriva primo detta le regole.
🧭 Cosa devono fare i marketer (e i CEO)?
- Progettare contenuti risolutivi, non solo emozionali: gli LLM rispondono a bisogni, non a storytelling vuoti.
- Inserire i propri contenuti in ambienti leggibili da LLM: schede prodotto strutturate, FAQ, articoli educational.
- Misurare la propria Share of Model con prompt specifici per verificare visibilità e coerenza semantica nei vari LLM.
- Riorientare il ruolo dei creator: oggi più che mai, i contenuti UGC ben costruiti possono influenzare il “corpus” su cui si allenano i modelli AI.
💡 E le agenzie della creator economy?
Per realtà come Buzzoole, si apre un orizzonte straordinario. Con i giusti strumenti, possiamo aiutare i brand a:
- costruire una AI-visibility strategy;
- formare i creator a produrre contenuti LLM-friendly;
- misurare e ottimizzare la presenza del brand nei modelli AI conversazionali.
Chi lavora nella creator economy oggi non deve solo generare awareness. Deve allenare gli algoritmi a conoscere, capire e raccomandare i brand con cui lavora.
🎯 TL;DR
La nuova guerra dell’attenzione non si gioca più su Google o Instagram.
Si gioca tra le righe di un prompt.
Chi domina la Share of Model, dominerà il mercato.